La storia, in tutte le sue molteplici sfaccettature, è scritta dall’uomo. Ed è proprio l’uomo, con la sua indole, a volte saggia e onesta altre malvagia ed egoista, a segnarne i risvolti più cruciali. Chi sono allora i boni et mali viri? L’Autore, a partire dall’epoca romana fino ad arrivare ai giorni nostri, riportando frammenti letterari di noti scrittori della classicità, traccia un ritratto dell’uomo, sia di quello saggio ed onesto, sia di quello avido di potere e artefice della corruzione, che sfrutta i suoi simili per ricavarne esclusivamente vantaggi propri.
In linea logica, è preminente l’aspirazione a conoscere la genesi del bene e del male, a capire se l’uomo nasce buono o cattivo oppure se è bontà e cattiveria insieme, quindi se tende ad operare sia il bene che il male. La cognizione di ciò non è di poco conto, atteso che i concetti di buono e cattivo sono destinati a influenzare e condizionare l’intera vita umana, facendone la differenza nelle persone e nei rapporti che esse intrattengono in campo sociale.